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Ольга Крючкова — Venuti Dal Cielo, Volume 2
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Автор: Ольга Крючкова
Издатель: Tektime S.r.l.s.
ISBN: 9788835433132
Описание: Il secondo libro della trilogia ”Venuti dal Cielo” svela il segreto delle antiche divinit? sumere. Estratto dal libro: “Il Pianeta Azzurro si avvicinava gradualmente, aumentando di dimensione. La distanza tra esso e il velivolo diminuiva. Inanna sent? dei passi dietro di s? e, voltandosi, vide Aruru. L’aspetto di Aruru era piuttosto attraente: i suoi capelli dorati contrastavano nettamente con i luminosi e grandi occhi verdi. Nonostante questo, Aruru preferiva un abbigliamento modesto, in tonalit? tenui. “Inanna, presto atterreremo,” disse lei con entusiasmo. “Non vedo l’ora di arrivare alla nostra colonia!” Aruru era ottimista di natura. Il lungo tempo trascorso a bordo della nave spaziale, e anche in uno spazio ristretto e nella stessa squadra, non sembrava avere effetti su di lei. Ciononostante, Inanna si sentiva piuttosto stanca. Non ne poteva pi? di vedere le stesse facce. Era stanca del cibo sempre uguale, e Dumuzid era diventato fastidioso ultimamente. La bella rossa pensava sempre pi? ai prossimi cento, o anche duecento anni, che avrebbe dovuto trascorrere sulla Terra senza i soliti benefici e comodit?. Inanna si domandava come facessero le sue zie ad essere entusiaste. Sembrava che, non appena salite a bordo della nave, fossero gi? completamente assorbite dall’imminente ricerca. E ne discutevano incessantemente. A volte, Inanna aveva l’impressione che le sue zie fossero semplicemente ossessionate dalla scienza. “… Manca poco…” conferm? Inanna. Gir? lo sguardo verso Lahar e Ashnan, che erano entrate nello scompartimento. Si somigliavano come due gocce d’acqua: capelli colore del grano e occhi grigi. Alla maggiore, Ashnan, piaceva decorarsi i capelli con forcine realizzate con fiori freschi e spighe. La pi? giovane, Lahar, acconciava i suoi capelli in due ciocche sopra le orecchie, che ricordavano un po’ le corna dei montoni. Inanna, sebbene non fosse mai stata sul Pianeta Azzurro, aveva imparato molto su di esso dai suoi genitori, dal nonno Enki e dal fratello maggiore Utu. Inanna si era gi? fatta l’idea che gli abitanti della Terra fossero creature primitive. E presumeva che essi avrebbero chiamato Ashnan la dea del grano e Lahar la dea del bestiame, rispettivamente, secondo le loro occupazioni. Dopotutto, Ashnan era impegnata nello studio e nell’ibridazione delle piante, e Lahar stava entusiasticamente generando nuove specie di animali. E per via dei suoi capelli rossi, Inanna stessa probabilmente sarebbe stata adorata come dea dell’alba. Inanna non sapeva ancora quanto profetiche si sarebbero rivelate le sue supposizioni. E che le donne della Mesopotamia si sarebbero tinte i capelli con l’henn? per poter avere una colorazione rossastra. Le donne Anunnaki parlavano entusiasticamente di scienza usando varie parole difficili da pronunciare. Inanna era terribilmente infastidita, specialmente quando scoppiava l’energia incontenibile delle gemelle. “Non vedo l’ora di uscire da questa gabbia! E di respirare un po’ d’aria fresca…” pens? Inanna, irritata. Tuttavia, sorrise teneramente alle sue zie. Dopo un po’ di tempo, la pazienza di Inanna fu ricompensata – la “carrozza celeste” cominci? la discesa sulla Terra. Il luogo dell’atterraggio si trovava sul tetto di una ziggurat, costruita appositamente per questo scopo, situata tra i fiumi Tigri ed Eufrate. Nei pressi c’era la citt? di Uruk, e la ziggurat era circondata da alte mura di pietra per motivi di sicurezza. Questo perch? la gente della citt? spesso andava l? per adorare il luogo in cui gli d?i erano scesi sulla Terra con le loro carrozze celesti. Alcuni fortunati erano persino riusciti a vedere gli d?i con i loro occhi. Sulla superficie del disco volante dorato si apr? un passaggio e una scaletta si srotol? dolcemente. I viaggiatori celesti scesero da essa sul tetto della ziggurat.”